La processione dei Misteri di trapani : la rappresentazione teatrale delle morte e passione di Cristo
Nella Sicilia più occidentale sorge una Città chiamata Trapani, circondata da due mari, dalle sue saline e i fenicotteri rosa. La città si estende in un lingua di terra arcuata che ricorda la forma di una falce. Secondo un’antica leggenda sembrerebbe che una falce sia caduta dalle mani della dea Cerere e che si sia tramutata in un lembo di terra dove poi fu edificata la città. Anticamente veniva chiamata Drepanon che in greco antico significava appunto falce.
io ho sempre amato Trapani e la sua vicina Erice. Ogni volta che ci vado rimango affascinato dai vicoli, dal suo castello della Colombaia che sembra messo li a protezione dei trapanesi e delle loro tradizioni enogastronomiche. Infatti dovete sapere che Trapani è un mondo a parte, infatti ogni piatto siciliano è stato reinventato creandone una visone unica ed esclusiva in stile trapanese.
I trapanesi hanno una loro personalità e sanno il fatto loro, sono gente sociale e cordiale ma guai a chi gli tocca le loro ricette e tradizioni.
A proposito di tradizioni vi voglio parlare di una particolare manifestazione religiosa conosciuta nel modo come
“la processione dei Misteri di Trapani”
Cosa sono i Misteri di Trapani
Non è semplice descrivere a parole questa manifestazione, va vista almeno una volta nella vita per riuscire a capire ed apprezzare il suo valore artistico religioso.
Io ricordo bene quando l’ho vista nel lontano 2013 non fu semplice decifrare e comprendere ogni piccola sfumatura e significato di ogni evento e simboli all’interno della manifestazione.
Cominciamo dal principio e cerchiamo piano piano di entrare sempre più nel focus dell’argomento. Iniziamo a comprendere il motivo per cui questa processione religiosa ha questo nome misterioso.
L’origine del Nome dei Misteri di Trapani
Per comprendere bene del perché questa manifestazione religiosa prende Il nome di “Misteri” dobbiamo tornare indietro nel medioevo. In quel periodo le manifestazioni teatrali legate alla morte e passione di Cristo venivano apostrofate con il termine “Misteri”. Chiarito il suo nome vediamo quando nacque scavando nella sua storia.
Storia della processione dei Misteri di Trapani
E’ una manifestazione che ebbe inizio ben 400 anni fa durante il periodo di dominazione spagnola. Fu la Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo (oggi Confraternita di San Michele Arcangelo) che istituì il rito, formò i gruppi statuari coinvolgendo le maestranze trapanesi con l’impegno di curarne l’allestimento, la vigilanza e l’uscita in processione il Venerdì Santo.
Come si svolge la manifestazione
La processione dei Misteri di Trapani è una processione religiosa che si svolge a Trapani dal Venerdì al Sabato santo. La processione parte dalla chiesa della anime del purgatorio, percorre tutte le vie della città, per poi fare rientro nella stessa chiesa delle anime del purgatorio l’indomani dopo aver vagato per l’interano notte senza mai fermarsi.
La processione, composta da 18 gruppi scultorei più 2 simulacri realizzati dagli artigiani trapanesi. Essi sono costituiti da basi in legno, chiamate vare, sulle quali poggiano delle statue realizzate in tela, legno e colla.
Considerate che queste vare sono molto pesanti e si ricorre a molti uomini che a fatica li fanno lievitare nelle vie cittadine.
Ogni gruppo che fa capo una maestranza, che oggi coincide con una categoria di lavoratori, e cosi strutturato:
- un capo del gruppo chiamato Capoconsole
- i membri chiamati Consoli che hanno il compito di scegliere i massari, formare la banda musicale, gli addobbi floreali e tutto quello che occorre affinchè la maestranza possa partecipare alla processione
- I Massari sono coloro che a fatica si caricano la vara sopra le proprie spalle durante la processione
Le maestranze rappresentate all’interno della processione dei misteri di Trapani sono le seguenti:
- La Separazione (o Licenza) a cura del ceto degli Orefici
- La Lavanda dei piedi a cura del ceto dei Pescatori
- Gesù nell’orto dei Getsemani a cura del ceto degli Ortolani
- L’arresto a cura del ceto dei Metallurgici
- Caduta al Cedron a cura del ceto dei Naviganti
- Gesù dinanzi ad Hanna a cura del ceto dei Fruttivendoli
- La Negazione a cura del ceto dei Barbieri e Parrucchieri
- Gesù dinanzi ad Erode a cura del ceto dei Pescivendoli
- La Flagellazione a cura del ceto dei Muratori e scalpellini
- L’incoronazione di spine a cura del ceto dei Fornai
- Ecce Homo! a cura del ceto dei Calzolai
- La Sentenza a cura del ceto dei Macellai
- L’ascesa al calvario a cura del ceto del Popolo
- La Spogliazione a cura del ceto Tessili e abbigliamento
- La sollevazione della Croce a cura del ceto dei Falegnami
- Ferita al costato a cura del ceto dei Pittori e decoratori
- La Deposizione a cura del ceto dei Sarti e Tappezzieri
- Il Trasporto al sepolcro a cura del ceto dei Salinai
- Il Sepolcro a cura del ceto dei Pastai
- L’Addolorata a cura del ceto dei Camerieri, Autisti, Albergatori, Dolcieri e Baristi.
Che la manifestazione abbi inizio
la processione ha inizio alle 14 in punto del Venerdì santo dove dalla chiesa del Purgatorio escono in parata tutte le maestranze. Dapprima esce lo stendardo della maestranza, poi i figuranti, poi i massari con in spalla la vara ed infine la banda musicale che intona le marce funebri.
La vara trasportata dai massari compie dei movimenti oscillatori da destra a sinistra molto caratteristici chiamati “L’Annacate” in siciliano ( che in italiano è il verbo cullare, la vara se ci pensate bene è come se fosse cullata). La vara avanza lentamente, i massari fanno tre passi avanti, due indietro tecnica necessaria per alleggerire il carico che grava sulle loro spalle. Tutti questi movimenti vengono scanditi dalle note delle marce funebri e dal capoconsole che con ciaccula impartisce gli ordini all’intero gruppo statuario.
Durante la processione gli spettatori assistono al variazioni di colori che caratterizzano la scena, cangianti sono le luci che le illuminano, drammatizzando ancor più la scena sofferta rappresentata, unione dell’espressività facciale della statua e dei massari che trasudano fatica. Molto particolare è l’ingresso l’indomani in chiesa delle vare, i movimenti vengono accentuati ed enfatizzati per drammatizzare ancora di più il momento finale della processione.
Durante il cammino si assistono ad altri movimenti particolare come attunniata o vutata (in italiano svolta) che fanno girare la vara nella direzione di una persona nota.
Assistendo da spettatore ho potuto vedere stampato negli occhi la devozione e la fratellanza dei massari uniti nella fatica durante il viaggio della vara, una scena che rimane impressa indelebilmente nella memoria.
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